By heart.

April 12th, 2014, 1pm

Cosa succede se un gruppo di persone sceglie un libro da imparare a memoria, parola dopo parola, e decide di abitare una biblioteca per qualche giorno, in attesa che qualcuno gli chieda di raccontargli la sua storia? Succede che una voce riscrive, riga dopo riga, una storia che un autore ha già raccontato. Identica, eppure diversa. Imparare a memoria in inglese si dice “learn by heart”, e l’intero progetto è già in queste parole, nell’idea che nell’atto di imparare a memoria non si incida un suono su un nastro ma sia, appunto, il cuore - luogo della memoria, raccordo tra pensiero e parola - a fare da supporto. Così come il cuore di chi legge è sempre tra le pagine, a colmare i vuoti tra gli spazi bianchi e a dargli un senso in una rete di ricordi e di pensieri che esiste già, prima della lettura.

Così per me, oggi, Lessico famigliare aveva le forme, nitide e pulite, del Monviso che sbuca in fondo ai viali di Torino quando la percorro in tram. E sopra queste forme parole cucite sopra come bottoni rinsaldati su un cappotto. Parole messe a tavola tutti i giorni, indossate per ripararsi dal freddo, parole per i figli piccoli o per i figli che crescono, parole di famiglia. Parole che ad alta voce hanno ritrovato la loro importanza, un loro peso, grazie a chi ha scelto di diventare, in parte, quel libro.


Daniela said thanks.

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Valentina Manchia

Sometimes reading, sometimes writing. Editor and Contributor.

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