Aomame camminò un po, quindi prese un taxi e si fece portare a un albergo di Akasaka. Prima di tornare a casa e mettersi a dormire, aveva bisogno di distendere con l’alcool i nervi eccitati. Dopotutto solo poco prima aveva spedito un uomo dall’altra parte. Per quanto fosse un topo di fogna che meritava di essere ammazzato, un essere umano è sempre un essere umano. Nelle sue mani restava la sensazione di una vita che si estingue. Il corpo che esala l’ultimo respiro e lo spirito che lo abbandona. Aomame era stata più volte nel bar di quell’albergo. Essendo all’ultimo piano di un alto edificio, la vista era bella, e lei trovava particolarmente piacevole sedersi al bancone.