la primavera splendeva perfetta, senza riserve. Fiori di ogni tipo sbocciavano ovunque, in un incantevole disordine. Li dentro viveva un gran numero di farfalle. Evidentemente ciò che stava a cuore alla proprietaria era non tanto coltivare piante insolite, ma allevare farfalle rare. Tranne che in piena estate, la propietaria a volte invitava Aomame nella serra, in modo da poter parlare da sole. Lì non c’era da temere che qualcuno origliasse le loro conversazioni. Le cose che si dicevano, infatti, non erano di quelle che si possono dire ovunque ad alta voce. (1q84, aprile-settembre, Einaudi pag 101)